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La storia dell'edificio

Fonte: Mario Trebeschi

Casa Girelli rappresenta da oltre 130 anni una vera e propria istituzione per i cittadini di Carpenedolo da quando, nel 1885, le sorelle bresciane Elisabetta e Maddalena Girelli, proclamate venerabili nel 1998, acquistarono lo stabile con l'intento di ospitare ragazze orfane o pericolanti ed offrire loro un'educazione e una formazione professionale.

Le sorelle Girelli provenivano da una famiglia aristocratica molto religiosa, dedita a varie opere di carità. Erano molto diverse nel temperamento ma unite nella fede e nel rispondere ai bisogni del proprio tempo. Entrambe si consacrarono ma, per rimanere vicine al padre vedovo, continuarono a vivere nella casa di famiglia.

Nel 1886 ripristinarono la Compagnia di Sant'Orsola - figlie di Sant'Angela che era stata soppressa in epoca napoleonica. Aprirono un convitto a Marone e diedero vita a altre opere in città e provincia. A Carpenedolo l'Istituto aprì sotto l'impulso di Marta Corradini, a cui ne venne affidata la gestione. Maestra e superiora delle Angeline, anni prima cominciò ad accogliere alcune giovani presso la propria abitazione, occupandosi della loro crescita umana.

Le sorelle Girelli visitavano periodicamente la casa, ne erano le supervisori. Negli anni furono costruiti un teatro e una chiesetta e aperti l'oratorio femminile e una scuola di lavoro. La casa proseguì la consueta attività di assistenza alle giovani del paese e alle esterne, sostenuta dal carpenedolesi con offerte e visite alle orfane.  La scena delle fanciulle che uscivano dalla casa e che percorrevano Via Garibaldi e attraversavano la piazza per recarsi in chiesa fu un'immagine familiare ai carpenedolesi per decenni. L'Orfanotrofio terminò l'attività nel 1985, a cento anni dalla nascita.

I tempi recenti

L'istituzione scomparve perchè i tempi hanno trovato nuovi modi per risolvere i problemi di assistenza alle giovani in situazioni di fragilità ma sono rimaste le linee caratterizzanti che orientano la riutilizzazione della struttura rimasta.

Nel 1985 l'edificio ospitò per alcuni anni la scuola Tovini-Kolbe fino al suo trasferimento a Montichiari.

Nel 2000 un gruppo di famiglie carpenedolesi destinò fondi per l'acquisto di tutta la proprietà, dando vita alla Fondazione di Carpenedolo,  evitando che i locali fossero oggetto di speculazione edilizia.

La Fondazione è un Ente del Terzo Settore che persegue, senza scopo di lucro, finalità di utilità sociale e solidaristica.

Il suo obiettivo è portare avanti i valori che avevano animato le fondatrici: beneficenza, inclusione, crescita umana e promozione culturale.

Nel Consiglio di Amministrazione, eletto ogni 3 anni e composto da 9 persone, in quallità di garanti del rispetto della strada indicata dal passato, ci sono un rappresentante delle famiglie fondatrici, uno del Comune di Carpenedolo, uno del Vescovo di Brescia e uno della Compagnia di Sant'Orsola-figlie di Sant'Angela, 

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I grandi spazi sono oggi casa di diverse attività cuulturali e sociali e ospita il Centro Diurno della Cooperativa "Il Quadrifoglio Fiorito" che è subentrata nel 2022 nei locali gestiti da anni dallo storico Centro Disabili Carpenedolo.

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Proprio con questa dinamica Cooperativa Sociale, Fondazione di Carpenedolo ha in essere il progetto "Residenze Enrico Cavalli"; denominate così in onore di colui che è stato l'anima, il promotore e il presidente della Fondazione per tanti anni.

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